In località Pesco, ad alcuni km di distanza dal centro storico, si ergono, su una maestosa roccia, i ruderi di una rocca di epoca medievale (IX sec.), i quali si inseriscono in modo mirabile nel paesaggio del territorio frigentino.

La rocca dominava un’area di oltre 20 km, ha pianta irregolare per la necessità di adattare le strutture murarie alla conformazione del masso roccioso su cui è costruita.

L’avamposto militare fu eretto dopo il trattato di pace firmato, per volere dell’imperatore Ludovico II, fra i principi Radelchi e Siconolfo. Infatti, nel luglio dell’830, il principe di Benevento Sicardo, che mirava ad accentrare il potere per dare a tutta la Longobardia meridionale l’assetto politico di uno stato forte e omogeneo, era stato ucciso a Lavelo da Radelchi, suo tesoriere, durante una battuta di caccia. Seguì un periodo di torbide rivalità fra i duchi longobardi pretendenti alla successione.

Con la pace imposta da Ludovico II, nell’anno 849, Radelchi, cui era toccato il principato di Benevento, munì il territorio di fortificazioni militari per salvaguardare i confini orientali dalle pressioni bizantine provenienti dalla vicina Basilicata.

Furono così edificati i fortilizi di Guardai Lombardi, Monticchio, Rocca San Felice e Sant’Angelo al Pesco.

In quest’ultima località sorsero un villaggio e una chiesa con monastero, complesso saccheggiato e bruciato dai Saraceni nel 1200.

Dopo l’Unità d’Italia fu riparo di briganti che facevano razzie e si nascondevano nella zona.

Rovine dell'antico maniero di difesa eretto in epoca longobarda, sito a 5 km dal centro abitato nella contrada di S.Angelo al Pesco.